lunedì 16 aprile 2012

Coppa di Luna

Altre ne hanno già parlato, qualcuna ne ha già sapientemente illustrato pregi e difetti, portando addirittura la questione sul piccolo schermo ed in prima serata. Ma proprio perché se n’è fatto argomento di amabile conversazione, adesso io voglio dire anche la mia.

Le mestruazioni.

Avete mai fatto caso – se mi rivolgo ora alle lettrici, non me ne vogliate voialtri, esseri dotati di membro esternamente (più o meno) prominente – che noi femminucce abbiamo il vizio di dimostrare simpatia verso una donna appena conosciuta in un modo, uno solo, e cioè introdurla rapidamente e con abile nonchalance nell’allegro mondo dell’altalena del nostro bioritmo emorragico?

- Piacere, Valentina.
- Piacere, Clara.
- Scusa se quando ti guardo giro appena lo sguardo, ma sei proprio in linea con il lampadario al neon e io è tutto il giorno che ho un malditeeesta! Mi devono venire le mie cose.
- Ah, ma dai? Anche a me!
- Ma tu pensa? Che bello!
- Beeello! Ma tu che fai, prendi la pillola?
- Sì. Anche tu?
- Certo! Ma tu quale prendi, quella che ti fa venire la cellulite che poi sembri Jabba o quella che ti inamida le ghiandole mammarie e puoi rompere le noci coi capezzoli?
- No, io prendo quella che mi fa puzzare le ascelle.
- Ah, dai? Devo provarla.

Ecco, questa è una conversazione-tipo tra due ragazze che si stanno simpatiche a pelle, quindi uomini, se siete due amici nel bel mezzo dell’infernale fatidico momento in cui avete deciso di far conoscere le vostre fidanzate, aguzzate le orecchie e state tranquilli: se parlano di ciclo, siete a cavallo. O siete fottuti, dipende dai punti vista.

Anche se pare che di recente sia stata introdotta nei salotti-bene una variante sul tema “fertilità-anticoncezionale”, una nuovo argomento trendy, che ruota attorno al binomio “sanguinamento-arginasanguinamento.” Infatti, grazie ai nuovi traguardi raggiunti dalla ricerca ed alla schiettezza di certi spot pubblicitari – tipicamente verso l’ora di cena – finalmente noi donne-che-ci-stiamo-subito-simpatiche possiamo ritrovarci a discutere non più solo di ormoni, veli di seta con le ali o tappi di cotone con la cordicella: all’insegna del risparmio e della spinta ecologica “ripuliamo il mondo partendo dalle cagate”, qualcuno ha ritenuto necessario cercare un mezzo per tamponare il cadenzato e dispendiose consumismo del corpo femminile, e lo ha trovato in queste Mooncups o Fleurcups - Bloodcups non piaceva a nessuno -, ossia simpatici contenitori di silicone, per raccogliere il surplus mensile che, pillola o non pillola, ci ripresenta il conto ogni 21 – 28 giorni.
Le cups hanno la forma di un calice con lo stelo corto e senza piedino: si inseriscono in vagina schiacciandole con tre dita e, al momento del rilascio, riacquisiscono la forma a bicchiere (che a ben guardare somiglia anche ad una testa di pene), creando un effetto ventosa e aderendo alle pareti interne, onde evitare che, scivolando scivolando, la rossa viscosità riesca a colare fuori dal luogo di raccolta deputato. Poi quando sono pienotte si sfilano, si svuotano, si lavano e ricomincia il canto.
Risultato: niente assorbenti in spazzatura = meno inquinamento, più soldi nel portafoglio da spendere in cose più nobili e meno dannose per il pianeta, come non so ad esempio il pieno all’auto.

Io l’ho vista, la foto di queste bacinelle per vulva. Sì, perché da come te la raccontano in giro per la rete, una si sente mostruosamente in colpa ad usare ancora gli obsoleti argini usa e getta, che poi finiscono col creare inondazioni, ostruendo i letti dei torrenti e bloccando i tombini – che a ben guardare allora significa che tanto assorbenti poi non sono -, soffocare poveri pinguini affamati che non sanno distinguere tra un’alice e un tampax – evidentemente non hanno mangiato la Fiesta a merenda- e allargare ulteriormente il buco nell’ozono – che non so, probabilmente qualcuno ne spara un po’ lassù, pensando che se c’è un buco da cui esce roba, magari qualcosa ci fanno.
Per cui niente: un nodo allo stomaco, una gassa alle budella di brucianti sensi di colpa, per avere il destino del mondo tra le cosce una volta al mese. E allora mi sono informata, per trovare urgentemente il modo di fermare questo scempio e correre ad acquistare le Cups.
Oh, intanto un avvertimento: se avete trovato complesse ed inquietanti le istruzioni nei pacchi di assorbenti interni, però, lasciate perdere la spinta ecologista, perché il taglio in sezione della zona pelvica stilizzato, che ultimamente va tanto di moda un po’ per tutto – dai contraccettivi ai maglioni a collo alto – è riportato ben dettagliato anche qui

Dunque, FAQ:
1. come si mette la Moon/Fleurcup (che poi “moon” ancora ancora la capisco - il ciclo è collegato alle fasi lunari -, ma “fleur” proprio no: mi ricorda la storiella delle api e dei fiori)?
La cup è di silicone morbido, come una tettarella di biberon, quindi se premuta nel palmo di una mano, si accartoccia e rimpicciolisce, rendendo più facile infilarla su per il canale (paura, eh, quando ho detto “su per il c”?).
Allora, anzitutto “bisogna avere le mani pulite”.
Non l’avrei mai detto: io tendenzialmente avevo intenzione di metterla dopo aver tagliato un limone, spalmato il pesce di sale grosso, essermi scaccolata e aver trascorso una mezz’ora buona in metropolitana.
Secondo: la coppa va in vagina solo per la lunghezza del calice, mentre lo stelo deve essere a portata di mano per favorirne poi l’estrazione.
Quindi si prendono tre dita – pollice, indice e medio – e si avvolge con esse il calice, usando tutta la loro lunghezza, per assottigliare l’attrezzo. Un gioco da ragazzi, l’illustrazione aiuta.
A questo punto è il momento di infilarla.
Sì.
Dunque, uno sguardo al pamphlet allegato.
Sì.
Le tre dita sopra citate – pollice, indice, medio – insieme con lo strumento che stanno strizzando, l’accompagnano dentro. Assumo la posizione dell’amazzone a cavallo a pelo (voi ragazze lo so che mi state dietro, per quanto riguarda i fanciulli, usate le vostre peggiori fantasie), inspiro e via: dentro. Ok, fatto.

E ora?
Insomma il mio primo dubbio è: le dita, come cavolo le tiro fuori adesso? L’affare deve aderire tipo ventosa alle mie pareti, ma in questo momento attaccate alle suddette pareti ci sono pollice, indice e medio: se le sfilo verso il basso, viene via anche la cosa, come devo fare? Trovato: mi servono due mani? Quella di cui sto usando le tre dita e l’altra che tengo premuta contro allo stelo, per evitare che esca tutto. Ma poi m’ingarbuglio e, come minimo, casco. Alla meglio, casco, perché non so voi, ma io ho la visione fissa della mano che resta incastrata lì: come la scimmia che prende le caramelle dal barattolo e poi non riesce più a tirar fuori il pugno col bottino. Con la beffa che io il bottino devo lasciarlo dentro. O forse devo aprire le dita tipo speculum? Devo usare uno speculum?
Boh. Proseguiamo.

2. Come si toglie la MFcup?
Si sfila.
Bene.
Ma non è lì, che aderisce come uno sticker alla mia vulva? Mica basta tirare. E allora cosa faccio, vado a riproporre al contrario il percorso usato per mettercela? Perché se è così, l’altra immagine che mi sovviene immediatamente è il reflusso: intanto devo introdurre nuovamente pollice, indice e medio, che non è mica come dirla, con l’ambiente occupato dalla coppa (e mi ci vuole prima un po’ di yoga), dopodiché ammesso e non concesso ch’io ci riesca, se torno a spremere il calice, che questa volta è pieno, il contenuto viene proiettato verso l’interno in risalita e hai visto lì che sto cazzo di aggeggio non è servito a nulla.
Anche se, pensandoci, una soluzione c’è: lascio lì le dita per tutte le quattro le ore di permanenza della coppetta.

3. Come si pulisce la Cup?
Intanto vuol dire che si pulisce ed è già un buon segno.
Comunque, si lava come le tettarelle del biberon: in acqua bollente. Sì, perché vorrai mica usare del disinfettante? Che poi finisce nello scarico e inquina.
Ma anche qui mi si presenta un tarlo, l’immagine con la quale vorrei chiudere il post e salutarvi calorosamente: avete presente quando vi avanza del sugo e decidete di surgelarlo, andando dirette sul contenitore di vetro, perché sapete fin troppo bene che quell’alone rossastro dalla plastica non se va nemmeno pregando? Ecco.
Buone mestruazioni a tutte.

9 commenti:

  1. Oh, ci sono dei link spersi qua e là, ma non sono riuscita a renderli visibili, se non col passaggio del mouse. D'altronde avevo una mano impegnata.

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  2. devi togliere le virgolette perche' escono doppie e i link non funzano per quello :P

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    1. Chi sei? Un fiorino! (fatto <3)

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    2. qualcuno di passaggio. Grazie per avermi strappato un sorriso anche in questo lunedi tremendo ... :)

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    3. Grazie a te. E comunque ricorda: "Il lunedì più tremendo della tua vita FINORA" (cit)

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    4. argh. Ci risentiamo lunedi' prossimo.

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  3. Grazie, sto provando ad usare l'aggeggio infernale e ringrazio il Signore perché a 45 anni probabilmente andrò in menopausa prima di capire come cavolo si mette (se ne avessi avuti venti mi sarei fatta prendere dallo sconforto), mi hai decisamente sollevato il morale GRAZIE GRAZIE E GRAZIE ANCORA
    Barbara

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  4. Grazie a te del passaggio e della testimonianza :)

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  5. Ma.........come si toglie???:))

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