giovedì 12 aprile 2012

S'i' fossi omo.

Ultimamente ho letto cose tipo se scoprissi di star per morire farei questo e poi se diventassi ricco farei quello e ho pensato quale se fossi farei cosa manca e l’ho trovato eccolo:

S’i’ fossi omo.

Mi sono detta qualche giorno fa che avrei davvero voluto scrivere un pezzo esilarante sulla situazione più inconcepibile di tutte: l’eventualità di riprendere coscienza dal buio del sonno e ritrovarmi imprigionata in un cromosoma che non mi appartiene.
Sì perché grattatevi le palle – voi che potete -, ma non è poi così impossibile svegliarsi una mattina e scoprire di non avere che pochi giorni di vita rimasti.
Così come non è del tutto assurdo il caso di venire baciati dalla dea bendata e vincere un triliardo di ludibrioni.
Mentre dovete ammettere che il cambio di sesso per intervento divino è successo davvero a pochi, cioè si contano sulle dita di una mano, cioè in tutta onestà me ne viene in mente solo uno.

Così niente, mi sono stesa sul letto e ho iniziato a sentire il mio corpo di femmina, dalle dita dei piedi smaltate di fucsia, su verso le caviglie sottili, le gambe lisce, le cosce profumate di crema al miele – no era prima, che potevate grattarvi - e il mio centro energetico proprio sotto alla pancia vellutata: insomma, una percezione totale del mio fisico essere donna.
Poi ho lasciato la mente libera di vagare, di perdersi come se stesse sognando, in quello stato di quasi sonno in cui invece siamo senza corpo, né maschi né femmine, o forse sia maschi che femmine, o qualcosa di differente ancora, che comunque da svegli non possiamo concepire. E ho dormito.
E alla fine ho aperto gli occhi ed ero uomo.

No, falso. Ero solo una donna con un pene, perché la mia prima preoccupazione è stata “e adesso questo come lo spiego al mio bimbo?”.

Ma porca troia, riesco a visualizzare di svegliarmi uomo, e non riesco ad immaginarmi di non avere il pupo nella stanza accanto!
E però toh, sono molto più sboccata del solito: sarà il testosterone.
Niente, esperimento fallito, post a bagasce: non riesco a scherzarci sopra, quindi scordatevi il pezzo esilarante che vi avevo promesso. Insomma, sono uomo da diciannove secondi e mi sento come se avessi già fatto la mia prima cilecca.
E inoltre sono distratta. C’è un pensiero fisso che mi ossessiona, un’immagine, un concetto impalpabile, ma indubbiamente bellissimo, che si fa pivot dei miei ragionamenti: ho un pene.

Che poi parliamoci chiaro, mio figlio ha otto anni, è ancora in un’età – beata innocenza-  che basta andar di là e dirgli la verità e lui non si pone proprio il problema: la mamma è diventata uomo, bon, punto.

Quindi s’i’ fossi omo:

1. spiego al bimbo che per magia m’è spuntato un pisellone, lo vesto, gli preparo la colazione, lo porto alla fermata dello scuolabus fingendomi uno zio e se ne riparla nel pomeriggio. Tale e quale a quando sono donna.

Ho un pene.

Però intanto con tutti questi pensieri mi sono persa la mia prima erezione, dio bono: ho trentatré anni, il mattino ha l’oro in bocca, puttana Eva!
E sono sempre più sboccato.
E guarda un po’ che s’i’ fossi omo:

2. inizio a parlare al maschile.

Rientro in casa e mi spoglio: nudo davanti allo specchio. No, nudo, no, mi metto la vestaglia, ché con la luce che c’è, mi vergogno: si vede la cellulite. Ma poi, pensandoci, s’i’ fossi omo:

3. forse forse la cellulite non c’è.

Dai, mi guardo scostando un poco questa stoffa trapuntata a fiori assolutamente antistupro (“antistupro” è proprio un termine da donna).
Però parto a specchiarmi dall’alto.

Ho un pene.

I capelli e… dio che brutti piedi! Ma cos’è un ciuffo di peli, quello lì sull’alluce? Cazzo, sì che è un ciuffo di peli! Fin dove riescono a crescere, questi maledetti? Ma forse la domanda corretta è s’i’ fossi omo:

4. dove non riescono a crescere, questi stramaledetti?

Dio, guarda sotto le ascelle.
Cristo, guarda in faccia! Dove merda ho messo le mie pinzette?  E improvvisamente realizzo oh, cielo, s’i’ fossi omo:

5. sono una checca isterica.

Però in effetti sono quasi glabro, non sarà che ho poco testosterone?
Oh, no! E s’i’ fossi omo:

6. SE FOSSI IMPOTENTE?!?

Ho un pene.

Ventitré minuti. Sono uomo da ventitré minuti e sto pensando al sesso ora per la prima volta: vedi che non è vero, che non pensiamo ad altro? Ho pensato al coso, lì, come si chiama, il piccolo umano. Poi ai peli. No, prima che ai peli all’erezione mancata, ma era mancata quindi non conta come sesso.

E poi ho un pene.

Comunque non riesco a togliergli gli occhi di dosso; non posso fare a meno di ammirarlo con certo rispetto e reverenzia: sei proprio bello.
Ma guardati, hai scritto “potenza” ovunque: sei ENORME.
S’i’ fossi omo:

6. parlo di “lui” con “lui”.

Ho un pene.

Ventisei minuti e ancora non ho avuto il coraggio di toccarti. Nemmeno una carezza, un pizzico, una spostatina da una parte all’altra del cavallo dei pantaloni. S’i’ fossi omo:

7. mi chiedo con timore se non ci sia una qualche comprovata teoria scientifica alla base di quella cosa che si diventa ciechi. Sono sempre stato per le verifiche empiriche.

Chissà se sono rimasto elastico e snodato come nel mio corpo a doppia X, perché forse s’i’ fossi omo:

8. potrei unire il meglio delle due coppie cromosomiche e provare quella cosa dell’autofellatio…
mmm a u t o f e l l a t i o…

Oppure, no, fermi tutti, tu stai buono lì che ho un idea (e un pene): potrei chiamare quella mia amica lontana che mi piace tanto, spiegarle la faccenda e s’i’ fossi omo:

9. no, sono ancora troppo femmina per non pensare che se vedo la mia amica nuda e lei è più bella di me ci resto troppo male. Niente.

S’i’ fossi omo:

10. torno sull’autofellatio…mmm a u t o f e l l a t i o…

Oppure, no, fermi tutti, tu stai buono lì che ho un idea (e un pene):  il mio fidanzato! Se gli dimostro che sotto a quella Y ci sono io, magari riesce a soprassedere sul fatto che

ho un pene.

S’i’ foss’ omo:

11. alla fine ho un uomo, quindi sono gay.

Oppure il mio compagno mi lascia e a quel punto mi resta solo mmm a u t o f e l l a t i o…

* * *

E così ho perso la visualizzazione e sono tornata stesa sul letto: ho sentito il mio corpo di femmina, dalle dita dei piedi smaltate di fucsia, su verso le caviglie sottili, le gambe lisce, le cosce profumate di crema al miele ed il mio centro energetico proprio sotto alla pancia vellutata: insomma, una percezione totale del mio fisico essere donna.
E mi sono svegliata.

- Ben svegliata, Amore. Hai dormito bene? Guarda un po’ cos’ho io qui: un pene.

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