mercoledì 5 settembre 2012

Matrimoni gai.

A guardarla da un punto di vista più ampio e meno contingente, la lotta a favore delle nozze tra omosessuali mi ricorda troppo certo femminismo che, al fine di garantire pari diritti per uomini e donne, ambiva a trasformare le donne in uomini.
Il matrimonio, signori e signore, è solo ed esclusivamente un attestato di proprietà. E adesso non fate gli scandalizzati: rinfoderate il vostro romanticismo e le vostre cinquanta sfumature, ché nulla hanno a che vedere con il contratto matrimoniale. Sì, perché è esattamente così che sia chiama, "contratto", o anche e peggio ancora "istituzione": solida, marmorea, quadrata, ingombrante, anonima e brutta, come un edificio fascista, è l'istituzione del matrimonio. E se provate a leggerla con la voce narrante di Fantozzi quando dice "La corazzata Potemkin", rende ancora più l'idea. Nessuno si sposa per amore e chi sostiene di farlo mente - a sé stesso, prima di tutto-, perché per amore si sta con una persona punto, mentre organizzare una cerimonia pubblica, acquistare abiti, offrire portate succulenti, aspettarsi di ricevere doni in cambio, non è amore per nulla: è affermazione di dominio, una comunicazione chiara ed inequivocabile per cui "lei è mia" e "lui è mio" e se lo metto per iscritto, ci metto sopra un bel timbro e innaffio il tutto con Champagne e pubblicazioni in rete, mi sento sicuro di aver comunicato questo possesso a tutti, ma proprio a tutti. Anche a lui e a lei, così posso finalmente stare tranquillo per tutta la vita, perché se lui o lei osa rescindere questo contratto, io posso per legge fargli il culo.
Ed è proprio per questo che tanti matrimoni falliscono, perché sono innaturali: vincolano la libertà degli individui e gli individui bramano la libertà, che è anche solo libertà di scegliere "io scelgo di stare con te e vorrei che fosse per tutta la vita, ma lo scelgo io, lo scegli tu, lo scegliamo insieme e non ce lo impone nessuno, soprattutto non ce lo imponiamo noi stessi". Ed è per questo che alcuni matrimoni funzionano: perché ci sono persone che bramano essere possedute, perché hanno il terrore di essere liberi - e soli.
E allora io dico, carissimi amici omosessuali, perché sprecare tempo ed energie per conquistare un diritto che in realtà è solo l'ennesimo dovere? Perché buttare via le forze per assicurarsi un altro ceppo, anziché concentrarvi sul semplice riconoscimento ad esistere? Perché porca di una troia è questo che non vi viene riconosciuto: non avete diritto ad esistere! Il matrimonio non è che una distrazione messa lì apposta sul vostro cammino per farvi smarrire la strada principale, e se ve lo dovessero concedere, oltre ad un modo per tenervi sotto controllo burocratico - schedati, marchiati, numerati -, sarebbe solo una caramella all'aceto.
Secondo me meritate di più. Come lo meritiamo tutti.

4 commenti:

  1. Tu non ti sei mai sposata?

    RispondiElimina
  2. Mia nonna quasi centenaria riassume il concetto di matrimonio in 2 punti:

    1 - non ci puoi fare niente, a un certo punto ti "scappa" la vogli di sposarti e non ti puoi trattenere
    2 - e comunque il problema è che quella firma è la tomba dell'amore!

    Saggezza vetusta?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scambiate la passione per l'amore.
      Tutte che dicono 'ste stronzate ma ce ne fosse una che poi decide di non sposarsi.
      Ipocrite.

      Elimina
  3. Sposata o meno, non importa. Questo post dice la verità su quello che è realmente il matrimonio, e su come ancora - SFORTUNATAMENTE - la nostra società e le nostre istituzioni si pongono verso gli omosessuali... siamo indietro di cent'anni! Bellissimo post!!!

    RispondiElimina